Progetti

Lo sport sociale strumento al servizio della salute mentale

Il progetto europeo EHLA utilizza lo sport per promuovere benessere fisico e mentale. Le buone pratiche Uisp dal territorio

 

L'attenzione sul tema del disagio mentale è andata crescendo negli ultimi anni a livello mondiale, soprattutto in relazione alle conseguenze della pandemia, ma non solo. Infatti, le conseguenze sociali dovute al distanziamento sociale per il lockdown hanno segnato, in particolare, gli anziani con l’isolamento e i giovani per l’innaturale separazione fisica in fasi di crescita e sviluppo così importanti. Per correre ai ripari si stanno cercando strategie sia a livello globale che locale in grado di aiutare ad affrontare il problema dal punto di vista psicofisico e sociale. Due termini che non possono essere disgiunti, come sa bene la Uisp che di questa visione fa la propria cifra dalla sua nascita. Il 30 giugno l’Organizzazione Mondiale della Salute ha pubblicato il Rapporto della sua Commissione per la Connessione sociale, rivolta ai vari stakeholders, dalle istituzioni preposte alla salute a quelle della amministrazione dei territori. L’obiettivo prioritario è promuovere la presa di coscienza sull’importanza del fenomeno del disagio psicofisico e sociale spronando gli Stati, le istituzioni e le organizzazioni della società civile ad adottare, ognuno dalla propria posizione e ruolo, le misure necessarie ad affrontarlo.

Indicativa l’introduzione al documento che ne riassume il senso: “Chiunque, ovunque, può sentirsi solo o socialmente isolato. In tutte le età e in tutte le regioni, la solitudine e l'isolamento sociale hanno gravi ripercussioni sulla nostra salute fisica e mentale e sul benessere delle nostre comunità e della società. La Commissione dell'OMS sulla Connessione Sociale (2024-2026) mira a far sì che il problema venga riconosciuto e finanziato come priorità globale per la salute pubblica. A metà del suo mandato, la Commissione ha pubblicato il suo rapporto principale, sostenendo la necessità di agire. La Commissione e i suoi Commissari di alto livello continueranno a lavorare per sviluppare ulteriormente il rapporto, aumentando la visibilità del tema e raccogliendo sostegno per potenziare soluzioni comprovate e misurarne i progressi”.

Di pari passo, la Commissione Europea sta sviluppando l’attenzione al tema promuovendo la realizzazione di progetti europei che coinvolgono organizzazioni della società civile volte a promuovere il benessere dei cittadini. Tutto questo con l’obiettivo di favorire l’interazione tra diversi stakeholder e così ottimizzare gli sforzi unendo competenze e capacità che consentano di raggiungere risultati più efficaci, in coerenza con le strategie europee e internazionali per la promozione dell’attività fisica salutare. L’Uisp è una protagonista consolidata e attiva con le esperienze di advocacy per il benessere psicofisico e sociale e la collaborazione con le istituzioni a vari livelli, da quello nazionale a quello dei quartieri, passando per quello regionale e comunale, così com’è promotrice di iniziative di coinvolgimento delle persone nelle attività di movimento e benessere.

Tre i progetti europei che attualmente vedono la Uisp impegnata sul fronte della promozione dell’attività fisica salutare ci sono ABC for mental health, Movement Pills e EHLA. Il capofila di quest’ultimo è l'organizzazione irlandese Sourpassport, la Uisp è partner con il coinvolgimento del Comitato Uisp di Verona. In occasione dell'ultima riunione dei partner del progetto, il 15 e 16 maggio a Verona, si è discusso delle caratteristiche dei pacchetti di lavoro che proprio in questi giorni vedono impegnata la Uisp nel ruolo di leader insieme al partner Sourpassport. Si tratta del lavoro che si concluderà alla fine di luglio con la raccolta e analisi delle buone pratiche di promozione dell’attività fisica. Seguirà la fase della ricerca  curata dalla Uisp, che comprenderà la raccolta e l'analisi dei dati sulla situazione della sedentarietà e le misure adottate dalle istituzioni nei paesi coinvolti nel progetto (Italia, Francia, Irlanda, Olanda). L’esperienza di Parchi e movimento del Comitato di Verona è al centro del progetto e il prossimo anno i partner realizzeranno nella città una visita di studio per conoscere i passaggi e le competenze necessarie per costruire eventi simili. L’esperienza di collaborazione Uisp con il Comune di Verona, infatti, è stata selezionata come una delle buone pratiche per attivare i cittadini in Europa. Diana Morandi, presidente Uisp Verona, Elisa Petrini, responsabile della comunicazione, e Simone Picelli, dirigente Uisp Verona, hanno iniziato lo scambio con i partner in vista dell’appuntamento che li vedrà impegnati nella primavera del 2026 con la visita di studio.

A Verona, i partner europei hanno potuto conoscere da vicino l'esperienza sul campo sviluppata dalla Uisp in materia di relazioni e advocacy con altri stakeholders e istituzioni impegnate nella promozione dell'attività fisica. Anche la sede dell'incontro, la Corte Molon che si trova nel parco dell'Adige dove la Uisp svolge alcune delle attività di Parchi e movimento ha offerto la possibilità di conoscere concretamente l’ambiente e il contesto in cui le attività si realizzano. La riunione stessa è iniziata con il percorso a piedi dal centro della città alla Corte Molon passando sul fianco dell’Adige, combinando la teoria della riunione con la pratica dell’attività fisica per conoscere i luoghi della buona pratica selezionata dalla Uisp come oggetto di studio nell’ambito della ricerca che il progetto dovrà realizzare nel corso del suo svolgimento.

Alla riunione di Verona ha partecipato Massimo Gasparetto, responsabile Politiche promozione della salute e welfare Uisp, che ha presentato le strategie Uisp in materia di promozione del benessere delle persone e la coerenza delle politiche Uisp con le attività sviluppate nell’ambito dei progetti europei. “Dobbiamo abbandonare l’illusione che i problemi complessi possano essere risolti con soluzioni semplici - ha detto Gasparetto - La promozione della salute e il cambiamento degli stili di vita non sono solo sfide tecniche: sono trasformazioni culturali e sociali. Sono tra i cambiamenti più difficili da attuare, perché riguardano la vita quotidiana delle persone, i loro comportamenti, le abitudini più radicate. Per questo, siamo pienamente consapevoli che nessuno può farcela da solo. Per ottenere risultati significativi e duraturi, è necessario che molte persone e organizzazioni lavorino insieme, in modo sincronizzato e continuo. Non ci sono scorciatoie: solo visione, pazienza e determinazione ci porteranno dove vogliamo arrivare. Sappiamo di essere solo un ingranaggio in una macchina molto più grande, ma crediamo anche che perfino un piccolo ingranaggio, se ben collegato, possa aiutare l’intero sistema a muoversi. Giorno dopo giorno, passo dopo passo, possiamo andare lontano. La nostra idea di salute va ben oltre il semplice funzionamento del corpo umano. La salute è benessere fisico, mentale e sociale".

"Noi siamo il nostro corpo - ha aggiunto Gasparetto - Le neuroscienze oggi confermano questa consapevolezza e lo sport sociale e inclusivo assume un significato e un valore ancora maggiore. Attraverso la fisicità e lo sport sociale possiamo aiutare le persone non solo a stare bene fisicamente e psicologicamente, ma anche a ottenere tutti quei co-benefici, come superare la solitudine, favorire la vita all’aperto, che alla fine danno valore alla salute permettendoci di vivere pienamente le nostre passioni". Gasparetto ha concluso illustrando come questo sia un campo complesso, "che richiede analisi approfondite e soluzioni altrettanto complesse e condivise dai governi locali al sistema sanitario, dalle associazioni ai cittadini attivi”. (Raffaella Chiodo Karpinski)